© 2004 - 2012 Pianeta Marte.net - All right reserved
Aveva da poco 82 anni, era stato sottoposto a un delicato intervento al cuore. Il 20 luglio 1969 la
storica missione di Apollo 11 che lo ha portato nella Storia. Le sue indimenticate parole: "Un piccolo
passo per un uomo, gigante per l'umanità". Obama: “Tra i più grandi eroi di sempre”
All'età di 82 anni è morto Neil Armstrong, il primo uomo che il 20 luglio del 1969 mise piede sulla Luna. A dare la notizia è stata la rete americana Nbc.
Armstrong, comandante della missione Apollo 11, aveva subito un intervento chirurgico di quadruplo bypass coronarico lo scorso 7 agosto, due giorni
appena dopo aver compiuto 82 anni. Un esame medico aveva rivelato, infatti, la parziale occlusione nelle arterie che portano il sangue il cuore. Il 24
luglio era morta Sally Ride, la prima donna americana nello Spazio.
Chi era Neil Armstrong - Armstrong era nato il 5 agosto 1930 in Ohio da Stephen Koenig Armstrong e Viola Louise Engel, famiglia di origine
tedesca. Ha combattuto come pilota di jet per la marina militare americana nella guerra di Corea. Ha frequentato la Purdue University, dove si è laureato
in ingegneria aeronautica nel 1955. Diventò pilota civile e per la NASA e fu selezionato come astronauta nel 1962.
Le parole di Barack Obama: “Neil tra i più grandi eroi americani” - "Michelle e io siamo profondamente colpiti dalla morte di Armstrong",
afferma il presidente Barack Obama in una nota. "Neil è stato tra i più grandi eroi americani, ma non solo del suo tempo, ma di tutti i tempi", aggiunge
sottolineando come "quando lui e il suo equipaggio atterrarono sulla Luna si realizzarono le aspirazioni di un'intera nazione. Dimostrarono come lo
spirito americano può andare oltre l'inimmaginabile" e che "niente è impossibile". "Oggi - conclude il presidente americano - lo spirito pioneristico di Neil
vive in tutti quegli uomini e quelle donne che hanno votato le loro vite alla scoperta dell'ignoto". Si tratta di un uomo - conclude Obama - "che ci ha
insegnato l'enorme potere di un piccolo passo".
L’impresa spaziale che lo ha immortalato nella Storia - Il nome di Neil Armstrong è legato indissolubilmente al primo sbarco sulla Luna, il 20
luglio del 1969. Armstrong, comandante della missione Apollo 11, apre di fatto una nuova pagina della storia. Quel giorno il mondo intero è col fiato
sospeso. Il modulo lunare “Eagle” con a bordo il comandante Neil Armstrong e il pilota Edwin Aldrin si separa dal “Columbia” dove resta il pilota Michael
Collins, per scendere sulla superficie del nostro satellite. Una missione fino a poco tempo prima da pura fantascienza. Sono le 20:17:40 Utc, il
comandante Armstrong prende il controllo manuale del modulo e lo adagia sulla superficie della Luna. L'approdo, mai sperato fino a quel momento, è
nella parte meridionale del Mare della Tranquillità, circa 20 km a sud-ovest del cratere Sabine D.
E' un approdo scelto dalla Nasa perché ritenuto abbastanza piano e liscio in base ai rilevamenti realizzati dai lander Ranger 8 e Surveyor 5, così come
dalle mappe tracciate dal Lunar Orbiter. “Un piccolo passo per un uomo, gigante per l’umanità” - Alle 2:56 Utc, mentre in Italia gli orologi segnano le 4:56
minuti e 15 secondi del 21 luglio 1969, sei ore e mezza dopo aver toccato il suolo con la sonda, Neil Armstrong è sull'ultimo gradino della scaletta del
Lem “Eagle”. Allunga la gamba. Esita un attimo. "Ora scendo" assicura però l'astronauta al centro a terra di Houston. Poi dice la frase che segna la
storia del XXesimo Secolo: "Sarà un piccolo passo per l'uomo ma un gigantesco passo per l'umanità". E finalmente poggia il suo piede sinistro sulla
polverosa,superficie della Luna. E' il primo uomo a sbarcare su un corpo celeste fuori dalla Terra. Poco dopo scende anche l'astronauta Aldrin. La
prima permanenza sulla Luna dura due ore, quindici minuti e dodici secondi.
19 agosto 1963: l’astronauta Neil Armstrong sotto una tenda di fortuna durante tre
giorni di addestramento nel deserto del Nevada.
(Keystone/Getty Images)
L’impronta di Neil Armstrong sulla superficie lunare.
(AP Photo)
Neil Armstrong (a sinistra) e Buzz Aldrin fanno pratica in un simulatore
prima di partire nella missione spaziale Apollo XI.
(AFP/AFP/Getty Images)
Una foto della NASA dell’equipaggio dell’Apollo XI: da sinistra Neil A. Armstrong,
comandante; Michael Collins, pilota del modulo di comando; Edwin E. Aldrin Jr.,
pilota del modulo lunare.
(NASA/Newsmakers)
Un pensiero del Direttore - “Quando si volsero gli emozionanti
eventi di Apollo XI avevo solo 4 mesi, troppo piccolo per ricordare
a memoria. Però ero li con i mei genitori che guardavano la TV di
allora.
E oggi, dopo oltre quattro decenni, che cosa rimane? Solo questi
ricordi? No! Rimane molto di più. Abbiamo dimostrato che, con un
premuroso impegno, si possono raggiungere straordinari target.
Se solo fossimo stati capaci di mettere da parte il lato peggiore di
noi stessi, oggi forse avremmo potuto raggiungere anche Marte.
Invece, oltre alle tristi pagine di storia che ci portiamo dietro, c’è
chi ha gettato fango non solo sulle persone, ma proprio sulla
memoria storica . Così le giovani generazioni vivono nel dubbio:
“Ma sarà stato tutto vero?” Congratulazioni!