ARTICOLI VARI

TERRA-MARTE

MARTE OGGI

MARTE E LA VITA

VITA INTELLIGENTE

L'ESPLORAZIONE

LUNAR EXPLORER ITALIA

MARS GALLERY

UNA NUOVA ANALISI CRITICA SU ALCUNE "ANOMALIE GEOLOGICHE"

 

Credits: NASA/JPL

Pseudo-piramidi in Juventae Chasma, con annotazioni by Lunexit

Come potremmo svolgere un'obbiettiva analisi critica delle cosiddette "anomalie" marziane? Forse sarebbe utile, ad esempio, mettere a confronto quanti più frames relativi allo stesso luogo. Nonostante la documentazione messa a disposizione sia, talvolta, incompleta dobbiamo ammettere che essa è piuttosto consistente.

L'immagine visibile qui a fianco è stata selezionata degli Archivi della missione Pathfinder. Siamo certi che converrete con noi, a proposito del grosso masso posizionato a sinistra del frame, nel ritenerlo alquanto bizzarro per la sua forma pseudo-piramidale. Ma quanto è grande?

Teniamo conto che la piattaforma della Pathfinder disponeva di fotocamere capaci di effettuare riprese a 360°, ma non poteva ovviamente spostarsi dal punto d'atterraggio. Il piccolo rover Sojurner era invece destinato a fotografare le rocce da vicino ma, sfortunatamente, non ebbe lunga vita. In funzione di quanto appena detto, il masso pseudo-piramidale è stato ripreso molto da vicino, di conseguenza non dovrebbe essere particolarmente grande. E' la sua forma ad aver catturato l'interesse di molti Appassionati ed Anomaly Hunters...  Cosa avrebbe di tanto intrigante?

Dopo aver esaminato numerosi frames marziani, ci siamo accorti di quanto, effettivamente, siano comuni le strutture pseudo-piramidali. A questo punto ci domandiamo se dovremmo ritenerle tutte di origine artificiale oppure di origine naturale. La Geologia non preclude affatto che le rocce possano assumere forme bizzarre, comprese quelle pseudo-piramidali. La roccia fusa raffreddando puà assumere le forme più disparate. L'erosione del vento è un ottimo fattore di modellamento proprio come l'erosione dell'acqua (nella fattispecie precipitazioni piovose). Anche la sismicità della crosta può contribuire a modellare il terreno e le rocce, sebbene nel complesso alla Natura occorre molto tempo per fare il suo corso. Noi comunque restiamo sempre dell'idea che talvolta particolari eventi violenti possono accelerano notevolmente i lenti cambiamenti. Inoltre non dovremmo nemmeno scartare l'ipotesi per cui molte rocce pseudo-piramidali siano degli ejecta, scaglie proiettate a grandi distanze in concomitanza di grandi impatti meteorici o scariche elettriche perforanti.

La natura artificiale delle strutture pseudo-piramidali riscontrate su Marte potrebbe non essere la spiegazione più verosimile, anche se non bisogna scartarla a priori. Qui a sinistra è visibile un'altra immagine recentemente inserita negli archivi NASA, scattata dalla Mars Global Surveyor. Osservatela attentamente. Probabilmente qualcuno troverà difficile condividere la nostra presa di posizione apparentemente negativa, ma assicuriamo che non è una scelta recalcitrante o di chiusura verso la tesi "extraterrestre". Quando si acquisiscono nuovi dati oggettivi dobbiamo tenerne conto, mantenendo comunque l'obbiettività oltre che l'apertura mentale.

Quante strutture geologiche pseudo-piramidali possiamo intravedere nel fotogramma? Ce ne sono diverse. Forse si tratta delle rovine di antiche costruzioni edificate da qualcuno? Difficile crederlo. Anche volendo fare uno sforzo per cercare di giustificare la tesi aliena non riusciamo a vederci nulla di eclatante!

Osserviamo ancora lo stesso frame, questa volta da un'altra prospettiva. I rilievi pseudo-piramidali sono ancora ben visibili; eppure il contesto di questa regione marziana non lascerebbe alcun dubbio sulla sua natura tipicamente montagnosa, non artificiale e peraltro simile ai rilievi terrestri particolarmente smussati. Ma com'è possibile che su Marte si siano formate così tante montagne, colline e rocce dalla sagoma appuntita e pseudo-piramidale? Esiste una spiegazione alternativa o complementare ai modelli geologici?

Lasciando stare gli "Alieni Architetti e Muratori" non possiamo che prendere in seria considerazione l'ipotesi di un passato, forse terminato in epoche recentissime, molto movimentato e turbolento, un'ipotesi ben supportata dalla Comunità Scientifica anche se quest'ultima ritiene che il pianeta sia sostanzialmente inerte da epoche lunghissime. E' probabile che l'atmosfera marziana avesse una maggiore capacità di interagire con la superficie; certamente assai più densa di oggi e ricca di fenomeni meteorologici vari (come sulla Terra) tra cui pioggia, neve, forti venti ecc.

Esistono sulla Terra molte testimonianze geologiche su come l'atmosfera e l'acqua abbiano modellato la superficie planetaria nel corso del tempo. La storia geologica che caratterizzò Marte dovette essere molto simile alla nostra. Tuttavia, a differenza delle datazioni generalmente accettate, noi riteniamo che il clima marziano "di tipo terrestre" perdurò fino a poche migliaia di anni fa. Considerando Infatti un tasso medio di erosione annua della superficie, da parte di vento e acqua, dopo circa 4 miliardi di anni sia la Terra che Marte avrebbero dovuto subire una  sostanziale spianatura globale. L'aspetto geo-morfologico di Marte è invece straordinariamente vario e bizzarro, tanto quanto quello terrestre. Dunque?

 

Torniamo ancora a Cydonia Mensae. Confrontando le celeberrime strutture pseudo-piramidali con quelle comunque visibili in tutte le immagini mostratevi, la risposta alla domanda se siano rovine di antiche civiltà oppure strutture naturali dovrebbe giungere da sola: non ci sono molte prove a favore della tesi extraterrestre.

Dobbiamo riconoscere che i giochi di luci e ombre sono talvolta impressionanti, capaci di trarre in inganno persino le menti più esperte nell'analizzare la superficie marziana. La nostra analisi, d'altronde, non vorrebbe sembrare il proseguo di diatribe datate ed inutili, ne tanto meno corrisponde all'insistenza su immagini che dicono tutto e niente.... Abbiamo pazientemente atteso l'arrivo di ulteriore documentazione da parte della NASA e la nostra attesa è stata ampiamente ricompensata. Gli eccessi di manipolazione, ritocchi, "scarabocchi" e "mutilazioni" atte a mostrare particolari "poco visibili" non sono certo garanzia di un risultato certo. In realtà è la stessa superficie marziana, così com'è, a fornire le risposte più razionali.

Questo starebbe ad indicare che le ipotesi su presunte tracce di civiltà su Marte sarebbero solo fantasie? Può darsi, oppure no, a seconda dei presupposti di base e della maniera di affrontare l'argomento.

LA RICERCA DELLA VITA

La domanda posta appena sopra non è da considerarsi alla stregua di una chiusura totale. Non dimentichiamo un aspetto fondamentale: il Pubblico in generale, il Privato Ricercatore e anche molti Scienziati non dispongono dei mezzi per esplorare lo spazio extraterrestre. Tutti dobbiamo basare le nostre ricerche ed analisi sulla documentazione fornitaci dagli Enti Spaziali, prevalentemente la NASA e l'ESA. Quindi non siamo in condizioni di dimostrare la "non-esistenza" di qualche tipologia di struttura artificiale su Marte. Le rilevazioni fotografiche effettuate dalle sonde talvolta sembrano parziali ed incomplete, il più delle volte in b/w e non esenti da qualche genere di "ritocco". Non possiamo emettere dogmi in un senso o nell'altro e non possiamo nemmeno scartare l'idea che potrebbero veramente esistere alcune strutture artificiali su Marte. Abbiamo solo constatato una scarsa disponibilità di materiale probatorio "a favore".

La ricerca di possibili strutture/oggetti artificiali richiede una metodica rigorosa e mirata. Ma, a questo punto, ci chiediamo cosa intendiamo per artificiali. E' corretto accostare costruzioni umane con eventuali costruzioni marziane o simili? In pratica non è scientifico trarre subito delle conclusioni sulla base di pochi frames come non lo è fare il gioco del "questo assomiglia a (...) quindi è... ". Dalla costante acquisizione di informazioni ed immagini si potrebbe tentare una migliore e selettiva raccolta di prove a sfavore di una tesi o dell'altra. Il metodo del confronto tra rilievi, strutture e rocce marziane potrebbe essere un ottimo sistema di studio.

C'è poi un altro punto meritevole di approfondimento. Supponiamo che almeno una delle "piramidi" fosse davvero artificiale. Marte era un pianeta vivibile o abitato? Non sarebbe altrettanto valida la raccolta di prove confermanti la presenza di vita presente o passata? Se un "alieno" osservasse i resti lasciati dall'uomo sulla Luna durante le missioni Apollo dovrebbe dedurre che il nostro satellite era abitato? Ecco perché la ricerca andrebbe svolta in modo mirato: da un lato le prove della vita in senso generale, dall'altro le prove della vita intelligente (senza però patemi d'animo).

E se le prove ci sono già, ma fossero state sottoposte a "Segreto Militare"? La nostra opinione è che urlare "Al Complotto!" non serve a niente. Occorre mostrare pazienza e aspettare, in quanto nulla resterà segreto in eterno. E' solo questione di tempo.

MATRICE BIOLOGICA

Esiste un modello alternativo o complementare a quelli geologici? La risposta è affermativa. Sempre più insistenti sono le teorie indicanti presenza di forme di vita indigene sulla superficie e nel sottosuolo marziano; secondo alcuni Ricercatori esse sarebbero simili a quelle terrestri, secondo altri sarebbero esotiche e molto diverse dalle nostre.

Fra tutte sottolineiamo l'ipotesi avanzata dal collega dr. Alessio Feltri, la quale prevede una massiccia presenza di organismi viventi capaci di creare reti sinaptiche su vasta scala. Tali forme di vita sembrerebbero una via di mezzo tra il vegetale e l'animale e riuscirebbero a sfruttare il suolo marziano utilizzandolo come materiale da costruzione per creare gusci dove insediarsi. Una caratteristica fondamentale per identificarle è la cosiddetta "simmetria bilaterale" per cui, all'atto di costruire i gusci, esse seguirebbero schemi abbastanza regolari e speculari. In questo contesto potrebbero rientrare a pieno merito le pseudo-piramidi.

Se l'ipotesi del dr. Feltri fosse corretta significa che alcuni rilievi, colline e rocce di Marte sarebbero nient'altro che prodotti di origine biologica e non semplicemente terreno sterile; così le pseudo-piramidi verrebbero realizzate per simmetria speculare secondo un modello di "intelligenza istintiva". Un esempio? Si veda la D&M Piramide da un'altra angolazione e non cercando di estrapolare a tutti i costi le 5 punte. La prima caratteristica chiaramente osservabile è una doppia simmetria triangolare sul versante SX che confluisce nel resto della collina. Struttura artificiale?

Suggeriamo la consultazione dell'interessante commento scritto su Lunar Explorer Italia, che prende in esame un recentissimo frame ripreso da Opportunity a proposito di una strana roccia squadrata...

 

 

 

 

Coprates Labes Canyon. Credits Lunexit e Lorenzo Leone

Pseudo-piramidi e "ponti" in Arabia Terra. Elaborazioni Lunexit

CONTATTACI  LINKS  COLLABORA  MARS TODAY  PHOTO JOURNAL  MAPPA STELLARE  SKY & TELESCOPE  EFFEMERIDI T.C. L'ASTRONOMIA  LIBRI  RECORDING STUDIO  BIT RECORDS  -  GENESIS    <<< ENTER >>>

 

© 2004 - 2008 Pianeta Marte.net. All right reserved. 

 

Sei il visitatore numero: