MARS GALLERY

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Il Rayleigh Scattering ha più di una caratteristica curiosa. Per esempio è un effetto cumulativo: man mano che scendiamo all'interno di un pianeta dotato di atmosfera il cielo acquista sempre più luminosità. Oltretutto è un effetto impropriamente monodirezionale: se noi guardiamo dal basso verso il sole possiamo vedere il cielo luminoso; se invece ci trovassimo in orbita e osserviamo in basso verso Terra noteremo l'atmosfera trasparente.

Il fotogramma sopra ci mostra ancora il velo rosa che caratterizza l'alba sulla Terra alle 7, 00 AM a fine maggio. Responsabili di tali filtraggi luminosi sono le particelle di vapore acqueo e di pulviscolo in sospensione. Tanto più l'atmosfera è densa quanto più essa sarà in grado di trattenere in quota polveri sottili e micro-gocce d'acqua, questo perchè si potranno generare, sempre e ovunque, dei differenziali di pressione (con valori minimi entro i 30 millibar [1]) capaci di produrre correnti d'aria a varie altitudini. Ciò che noi chiamiamo "vento" non è altro che aria, la quale si sposta da una zona, dove la pressione è più alta, verso una zona dove è più bassa, onde creare una compensazione.

Più l'atmosfera di un pianeta è sottile minore sarà la sua capacità effettiva di sollevare, mantenere e trasportare micro-polveri e gocce d'acqua da un luogo ad un altro. Il gradiente termico introdotto dal sole, la forza di Coriolis ed altri fattori locali (tipologie di terreni, presenza di vette o catene montuose ecc...) sono alcuni degli ingredienti fondamentali dei fenomeni meteorologici conosciuti, e che agiscono sui gas atmosferici. Va inoltre chiarito il fatto che le micro-particelle di polvere hanno un loro peso: se volessimo paragonare queste polveri al borotalco, potremmo ben affermare che esse, prese singolarmente, hanno effettivamente una consistenza davvero irrisoria. Proviamo allora ad immaginare un intero deserto costituito da tali polveri... Se, dunque, le leggi fisiche sulla gravitazione ci insegnano che, in mancanza di attriti o forze che si oppongono ad un moto uniformemente accelerato, una piuma ed un grosso sasso cadranno entrambi allo stesso modo ed alla stessa velocità, le nostre polveri sottili non solo faranno fatica a salire, ma cadranno inevitabilmente a terra proprio perchè un'atmosfera rarefatta ed inconsistente non eserciterà sufficiente forza per trattenerle in quota.

[1] Disponendo di un dispositivo digitale per il rilevamento di temperatura, pressione e umidità dell'atmosfera terrestre ci siamo accorti che le variazioni di pressione mediamente oscillano da un minimo di  990 hPa fino ad un massimo di 1030 hPa. Queste variazioni le abbiamo riscontrate tra periodi di forte maltempo e periodi di clima migliori, con tassi di umidità oscillanti tra un minimo del 40% ed un massimo dell'85% e temperature con un minimo invernale di -10 °C e un massimo estivo di oltre 40 °C. Tutta la fenomenologia meteorologica tipica delle latitudini italiane avviene in questo intervallo medio di pressione atmosferica, circa 40 hPa; in questo intervallo medio di umidità, circa il 40%-50% e di temperatura, ovvero 50 °C. Naturalmente ci stiamo riferendo ad altitudini comprese entro i 100-200 metri slm. Precisiamo quindi che i fenomeni meteorologici possono avere sopratutto origine ad altitudini molto maggiori, dove la pressione è sensibilmente più bassa. Solitamente a 3000 metri slm (per citare un dato) la pressione scende a circa 700 hPa. Pertanto, le notevoli differenze di pressione nei vari strati dell'atmosfera (da 0 a 30 km circa) fanno parte di quel complesso sistema di meccanismi fungenti da motore per la ricca meteorologia terrestre.        

Per un ulteriore approfondimento suggeriamo di consultare anche il link indicato qui sotto e la trattazione sul sito principale Pianeta Marte.net, nella sezione "Marte Oggi", intitolata "Perchè il cielo è azzurro anche su Marte"


Ed ora andiamo su Marte... 

 

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