© 2004 - 2012 Pianeta Marte.net - All right reserved 15 giugno 2012 a cura di Matteo Fagone e Marco De Marco Partito il 26 novembre 2011, il Mars Science Laboratory atterrerà su Marte tra circa due mesi portando con se molte delle aspettative di un gran numero di appassionati di ogni parte del mondo. Aspettative? Proprio così! Probabilmente, fra tutte, la più sentita è quella relativa ad una eventuale prossima comunicazione ufficiale e definitiva da parte della NASA la quale potrebbe suonare così: “E’ CONFERMATO! SU MARTE C’E’ LA VITA!” E, se davvero tale annuncio dovesse finalmente risuonare, sarà un grande giorno. Una notizia del genere accenderà sicuramente quella colossale miccia che farà esplodere gli animi di creazionisti ed evoluzionisti, di bigotti imbevuti di religione e miscredenti incalliti, oltre al fatto che la Comunità Scientifica Internazionale avrà un bel daffare per elargire spiegazioni comprensibili a tutti...   Eppure, qualcosa ci dice che tale giorno potrebbe essere funestato dall’ennesima beffa “made in Homo Sapiens”. Perchè? Perchè i campioni che preleverà Curiosity saranno contaminati con il teflon! Secondo il JPL (Jet Propulsion Laboratory) di Pasadena, il perforatore che Curiosity impiegherà per prelevare campioni di suolo marziano, rilascerà una non ben precisata polvere di teflon che andrà a mischiarsi con i campioni stessi! Questa notizia, che con tutta onestà lascia interdetti, la si apprende da un articolo apparso l'11 giugno 2012, nel quale si elogia la bravura del team della Mars Science Laboratory nel determinare precisamente il luogo di atterraggio, grazie alla geniale lungimiranza nell'aver previsto la possibilità di aggiornare il software della sonda fino all'ultimo momento! “NASA Mars Rover Team Aims For Landing Closer To Prime Science Site” a questo indirizzo.  Ovviamente, dopo una dichiarazione così disarmante, l'articolo prosegue cercando di minimizzare il danno aggiungendo la beffa: "The material from the drill could complicate, but will not prevent analysis of carbon content in rocks by one of the rover's 10 instruments. There are workarounds," said John Grotzinger, the mission's project scientist at the California Institute of Technology in Pasadena.” (TRADUZIONE IN ITALIANO - "Il materiale dal trapano potrebbe complicare, ma non impedire l'analisi del contenuto di carbonio nelle rocce da uno dei   10 strumenti del rover. Ci sono soluzioni alternative", ha dichiarato John Grotzinger, scienziato progettista della missione presso il California Institute of Technology di Pasadena). Immagin  Per dovere di corretta divulgazione scientifica va ribadito in modo chiaro che il teflon o politetrafluoroetilene (PTFE) è il polimero del tetrafluoroetene ed è costituito da una catena di atomi di carbonio avvolta da atomi di fluoro. Il teflon in polvere viene anche utilizzato in composizioni pirotecniche in qualità di comburente insieme a metalli in polvere quali alluminio e magnesio.   All'accensione, queste miscele formano fuliggine carboniosa nonchè il fluoruro del metallo corrispondente, rilasciando grandi quantità di calore. La pirolisi del teflon è rilevabile a 200° C (392° F) ed è accompagnata dalla produzione di gas di diversi fluorocarburi. Se consideriamo che il gascromatografo a bordo di Curiosity scalderà i campioni marziani fino a circa 1000° C, non sarebbe da escludere che qualche genere di imprevisto potrebbe danneggiare lo strumento, visto che è provato che il suolo di Marte contiene sia alluminio che magnesio! Senza contare la fine di eventuali composti organici! Certo, sarà anche soltanto uno dei dieci strumenti di analisi, ma sicuramente uno tra i più importanti. Eppure tutto questo ci ricorda qualcosa. Infatti, la ricerca di composti organici su Marte, complicata ulteriormente dalla presenza di perclorati, fu già dai tempi della missione Viking la scusa più gettonata per smontare i risultati positivi della ricerca di forme di vita (esperimento LR o Labeled Release). Ed anche questa volta ecco magicamente arrivare di nuovo la possibilità di inficiare i risultati riguardanti eventuali composti organici. La domanda è fin troppo ovvia: semplice imperizia del progettista? Se fosse veramente così probabilmente sarebbe da licenziare in tronco. Invece, siede tranquillo al suo posto rilasciando comunicati stampa rassicuranti in cui dichiara che il problema c'è, ma ne terranno conto! Con tutta sincerità è alquanto difficile credere che ciò sia possibile, almeno per le analisi “a caldo”. Inoltre, almeno per quanto riguarda il fluoro ed il carbonio, ogni tentativo di misurazione sarà comunque affetto da grossi margini di incertezza, essendo praticamente impossibile determinare con la dovuta precisione la quantità di polvere di teflon prodotta dal trapano stesso contro una roccia sconosciuta. Tutte le prove possibili qui a terra non saranno comunque mai effettuate contro una vera roccia marziana, ma solo con rocce simili e comunque di origine terrestre. CONCLUDENDO - Tenendo conto della natura del terreno su cui lavorerà Curiosity, che sappiamo essere molto ricco di argilla, dobbiamo doppiamente augurarci che il problema della contaminazione venga evitato. Infatti, non solo vanificherebbe la ricerca dei composti organici ma potrebbe creare certi problemi per la stessa incolumità del rover. Sappiamo che l’argilla è riccamente composta tanto da magnesio quanto da alluminio, oltre che silicio, ossigeno eccetera... Questi minerali a contatto con la polvere di teflon e scaldati oltre i 350°C, si comporterebbero analogamente ai i fuoci d’artificio generando una reazione esplosiva. Questo rischio è maggiore per gli strumenti tipo il gas-cromatografo dove il campione viene scaldato addirittura fino a 1000*C! Come direbbero gli americani : “Curiosity killed the cat!”       Credits NASA Peccato che tra i vari aggiornamenti del software di bordo si sia dovuto anche tener conto della contaminazione dei campioni citata prima: “Other  preparations include upgrades to the rover's software and understanding effects of debris coming from the drill the rover will use to collect samples  from rocks on Mars. Experiments at JPL indicate that Teflon from the drill could mix with the powdered samples. Testing will continue past landing with  copies of the drill. The rover will deliver the samples to onboard instruments that can identify mineral and chemical ingredients.” (TRADUZIONE IN ITALIANO - Altri preparativi includono un aggiornamento del software del rover e la comprensione degli effetti dei detriti provenienti  dal trapano che il rover userà per raccogliere campioni di rocce su Marte. Gli esperimenti al JPL indicano che il Teflon del trapano potrebbe mescolarsi  con i campioni polverizzati. I test continueranno anche dopo l'atterraggio con delle copie del trapano stesso. Il rover invierà i campioni agli strumenti a  bordo della sonda, per identificare gli ingredienti chimici e minerali).   molecola di teflon Per chi volesse saperne di più sulle  caratteristiche del Teflon suggeriamo di  consultare queste due pagine di Wikipedia:  Link 1 - Link 2 Il teflon è un materiale comunque soggetto a termolisi, cioè  oltre i 350° C la molecola si spezza rilasciando il fluoro ed il  carbonio. Esattamente come l’ossigeno anche il fluoro è un  elemento estremamente reattivo risultando anch’esso un  ottimo comburente.  Come possiamo osservare qui a sinistra, il tegame visibile  nella foto ritrare uno dei più comuni effetti di usura a cui i   trattamenti al teflon vanno in contro.  Il teflon è uno dei materiali più scivolosi conosciuti tanto che  non si conosce nessun tipo di collante capace di attaccarvisi in nessun modo. UN ERRORE INGEGNERISTICO MOLTO DELUDENTE...  Non a caso abbiamo volutamente allegato le quattro immagini qui a  sinistra: per aiutare i nostri Lettori a riflettere. Notizie come questa   non dovrebbero passare in background a dispetto di un eccellente   quanto prossimo atterraggio preciso e ben controllato. Nel momento   in cui Curiosity avrà messo le “zampe” a Gale Crater dovrà iniziare i  lavori di carotaggio ed analisi del suolo marziano.  E’ davvero sorprendente constatare il fatto che per realizzare la   sonda MSL abbiano lavorato molti scienziati ed ingegneri per poi   venire a conoscenza di un potenziale rischio di contaminazione il  quale si poteva tutto sommato prevenire!  Il Teflon è un materiale che, nonostante possa svolgere la sua  utilità di rivestimento, non è comunque in grado di resistere a tempo   indefinito alla comunissima usura da funzionamento del dispositivo   o oggetto su cui viene applicato, sia esso un normale tegame da   cucina o un “drill” (trapano, carotatore) come quello montato sulla   sonda. E’ bene rendersi conto che qui si sta parlando di analisi del suolo  volte alla ricerca di composti organici o addirittura di organismi vivi.  Sfortunatamente, l’eventuale rilascio di polvere di teflon non farebbe  altro che aggiungere carbonio al carbonio (nel qual caso trovassimo  sul suolo marziano composti a base carbonio) e fluoro, dove questo  ultimo si comporterà sostanzialmente come l’ossigeno o i perclorati, trasformandosi in una micidiale sostanza distruttrice dei composti  organici.  Ma ci sarebbe poi da proporre ai nostri Lettori un altro semplice  quesito dal sapore intrigante... Considerato il numero di carotaggi  che il trapano effettuerà sulle rocce marziane, entro quanto tempo lo  strato di teflon si esaurirà? Cosa accadrà in seguito? In altre parole,   ci chiediamo se eventuali carotaggi di suolo marziano effettuati dopo  che la patina di teflon si sarà in buona parte dissolta permetteranno   di ottenere risultati migliori sulle analisi scientifiche.  Naturalmente non sappiamo che tipo di teflon sia stato applicato alla  punta trapanatrice montata su Curiosity e non conosciamo ulteriori  particolari in merito; tuttavia, effettuata una ricerca sull’argomento,  abbiamo appurato - in linea di massima - che la maggior parte delle  applicazioni inerenti carotatori rivestiti con teflon vengono impiegati  su superfici come il legno (carotaggio degli alberi).  Inevitabilmente, la perforazione di una superficie rocciosa dovrebbe  causare una più rapida distruzioine di sottili patine di teflon applicate   alle punte con conseguente rilascio dei relativi componenti chimici.   Pertanto, lungi dal giustificare il progettista della sonda, ribadiamo   quanto sia deludente osservare da un lato la professionalità di questi   ingegneri (tra l’altro vestiti con tute anti-contaminazione) al lavoro   mentre assemblano il veicolo, per poi scoprire - così, nel modo più   patetico che si possa immaginare - un grossolano errore tecnico su   uno degli strumenti fondamentali di Curiosity, al punto da rischiare di  vanificare gli sforzi compiuti per questa mirabile impresa!  Concludendo, se oltre alla beffa dell’inconveniente tecnico fosse  vero anche il fatto che Curiosity sia stata lanciata ugualmente per   non perdere la finestra di vicinanza con Marte e - in aggiunta - per  i consueti interessi economici, tutto ciò non farebbe altro che rendere  ancor peggiore lo scenario composto dai “soliti” personaggi le cui   menti sembrano pullulare di amore per i propri conti in banca   piuttosto che verso la Scienza e l’Esplorazione Spaziale.  Non ci resta che incrociare le dita, augurandoci che tutto andrà bene.  Dopodichè, vuol dire che ci armeremo della nostra immancabile  determinazione nel ricevere le novità che la NASA ci elargirà in  merito al lavoro del Mars Science Laboratory con il dovuto spirito di   chi non si limita semplicemente a “bere” la notizia...       Curiosity atterrerà verso il 5 di agosto presso Gale Crater entro un ellisse determinata dal personale NASA con una eccellente precisione. Credits NASA   Immagini: Credits NASA  “Carote in padella”, ovvero l’ennesima bufala scientifica made in NASA.