Torniamo a
parlare della "Face on Mars" e di Cydonia, ma, sostanzialmente, per l'ultima
volta. Usciremo tra non molto con un soggetto che tratterà della "Pareidolia". Con questo articolo intendiamo, da parte nostra, porre fine alla
questione dopodichè non ne discuteremo più. Quanto verrà qui esposto corrisponderà alla
nostra posizione ufficiale.
Per prima cosa, nel pieno
rispetto della corretta informazione, forniamo ai nostri Lettori i
relativi links della documentazione che l'ESA ha pubblicato: SEMVGN8LURE_Italy_0.html
(questo è l'articolo che l'ESA ha rilasciato in italiano e che ci è stato
segnalato attraverso la Media List Italy in data 21 settembre 2006).
SEM09F8LURE_0.html (questo è
l'articolo originale in lingua inglese che l'ESA ha rilasciato con la
documentazione completa).
SEM09F8LURE_1.html#subhead9
(questo è l'articolo che
prende in esame in dettaglio le immagini elaborate del Team dell'ESA).
Avevamo messo a confronto,
nel nostro precedente articolo intitolato
La Faccia di Marte, le interpretazioni del personale NASA/JPL, del
Team del prof. Tom Van Flandern (Metaresearch) e del prof. Richard
Hoagland (Enterprise Mission) ed avevamo presupposto che gli stessi dati
posseduti dalla NASA erano gli stessi messi a disposizione di tutti gli
altri. Di conseguenza la deduzione più logica sarebbe stata che, in
presenza della stessa documentazione, ci trovavamo davanti solo a delle
interpretazioni od opinioni (comunque degne di rispetto) circa la presunta
artificialità o meno delle controverse strutture geologiche presenti nella
regione di Cydonia.
Ma la storia non si è
affatto conclusa perchè finalmente anche l'ESA ha presentato il suo
"vangelo" e le sue "verità". Dobbiamo ammettere che la documentazione
rilasciata ufficialmente nel sito dell'Ente Spaziale Europeo è davvero
straordinaria ed affascinante, oseremmo dire accurata e ricchissima di
particolari. Non possiamo certamente pensare che la Mars Express sia stata
inferiore rispetto alle "sorelline" Americane. Vediamo allora di andare
per ordine logico e cronologico.
Ricapitolando la saga
partiamo dal 1976, anno in cui l'orbiter di Viking 1 scattò il famosissimo
frame che mostrava questo "volto umano" apparentemente scolpito in una
collina della piana di Cydonia.
|
La risoluzione dell'immagine è di 47,1 metri per pixel ed a quel tempo (30 anni fa)
risoluzioni del genere erano considerate di notevole qualità,
anzi venivano definite "alta risoluzione" proprio dalla NASA.
Ci sono, è vero,
molti "punti neri" nel fotogramma, ma non così tanti da rendere la
porzione di terreno inintelligibile. Ora, non possiamo certo negare
il fatto che la controversa collinetta assomigli effettivamente ad
un volto umano, di cui una metà è in ombra... Ma attenzione: c'è
differenza tra "somigliare" ed "essere". Infatti non
stiamo affermando che la collinetta "è un volto umano".
Come avevamo scritto
in più occasioni, nessuno ha mai portato prove definitive a
favore o contro la presunta artificialità della struttura (stesso
discorso vale per le "piramidi"). Inoltre, dall'analisi di
parecchi frames ripresi dalla Mars Global Surveyor, abbiamo riscontrato una
certa consistenza nella quantità numerica di forme pseudo-piramidali
in molte rocce ed alcune montagne marziane, evidenziando il fatto
nell'articolo "Una
nuova analisi critica di certe strutture geologiche". E questo, almeno, crediamo che da parte nostra
corrisponda ad onestà scientifica ed intellettuale. |
Così, un conto è sostenere un
determinato punto di vista, un altro conto è dimostrarlo. La presenza di
rocce pseudo-piramidali su Marte certamente non gioca molto a favore dell'artificialità
delle strutture di Cydonia, ma paradossalmente non ne dimostra
automaticamente il contrario. In ciò che potremmo definire
"contraddittorio scientifico" si portano all'attenzione del
pubblico elementi pro e contro finchè prevarrà la tesi che avrà raggiunto il
maggior numero di elementi probatori.
Che dire a proposito della
risoluzione di immagine? il valore di 47,1 metri per pixel corrisponde a
"bassa risoluzione"? La risposta è semplicemente no. Anzitutto l'orbiter
di Viking 1, oltre alla mappatura del pianeta, venne utilizzato con
efficacia per individuare un luogo adatto per l'atterraggio del lander di
Viking 2. Se le fotocamere di Viking 1 fossero state davvero a bassa
risoluzione sarebbe stato alquanto complesso sia cercare tale luogo che
effettuare rilevamenti scientifici, disponendo (se così fosse stato) di immagini
qualitativamente mediocri. Da
molti anni si sostiene che le fotocamere delle Viking 1 e 2 erano a
bassa risoluzione (mediamente tra i 43 e i 47 m/pixel). Siccome noi non
siamo di quelli che amano sparare a zero contro chicchessia in modo
ingiustificato diamo allora la parola alle immagini Viking.
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Viking 2
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Viking 1 |
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Viking 1 |
Viking 1 |
Suggeriamo di consultare l'archivio di
Lunar Explorer Italia - Viking 1 e 2
dal quale abbiamo estratto queste immagini (peraltro originali frames
NASA). Come si può ben notare non sembrano affatto scadenti. Al contrario
si può senza dubbio apprezzare l'elevata definizione del terreno
fotografato: provate ad ingrandirle e constaterete l'ottima qualità del
materiale. Se quindi la qualità di immagine della "Face" di Cydonia è
paragonabile a quella dei frames qui sopra proposti allora il discorso che
"la Face non è di origine artificiale perchè si trattava di un fotogramma
a bassa risoluzione" non sta in piedi.
Possiamo dedurre che il
problema non è tanto una questione tecnica intrinseca delle Viking 1 e 2,
bensì è un problema di natura mentale esistente in coloro che hanno
determinato di declassare ciò che negli anni 70 era considerato il top
dell'esplorazione interplanetaria. Il bello della questione è proprio la
facilità nel
dimostrare come tale preconcetto abbia le fondamenta di carta: basta
esaminare
le immagini Viking e paragonarle con immagini analoghe ottenute dalle
sonde inviate in questi anni recenti. Attenzione però: non
fraintendete quanto abbiamo finora esposto perchè, nonostante tutto, le
prove a favore dell'artificialità della "Face" non risiedono
nell'incoerenza dei molti detrattori o nei corrispettivi preconcetti ideologici. Se prove
esistono esse vanno cercate (e trovate) proprio nell'oggetto della
disputa.
Abbiamo assistito, nel
corso dei 30 anni trascorsi dal 1976, ad una vera e propria gara a chi
taroccava meglio le immagini delle Viking e della Mars Gloibal Surveyor
nel vano tentativo di far "emergere" qualsiasi elemento a favore e a
sfavore della "Face" (e delle presunte "piramidi"). Così la NASA ha
proposto delle mirabili interpretazioni secondo le quali non c'era proprio
un bel niente di artificioso, mentre in casa Hoagland ed in casa Van
Flandern si operarono delle mirabili elaborazioni dalle quali (chissà
come...) emersero particolari che nemmeno nei frames originali
apparentemente esistevano. Li riproponiamo qui di seguito.
3 versioni della Face presentate dalla
NASA |
la Face ripresa da 450
km di altitudine
elaborazione di Mark
Carlotto
elaborazione di Tom
Van Flandern
Un elaborazione che
dimostrerebbe cosa?
Le tre elaborazioni qui sopra rasentano
l'assurdità! |
Elaborazione 3d del Team Hoagland |
Altra elaborazione del Team di Hoagland |
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Dinnanzi a cotanta
iniziativa nel grande assortimento di elaborazioni prodotte fino ad oggi
(e chissà cosa verrà prodotto prossimamente...) preferiamo astenerci dal
commentare ulteriormente le singole immagini! Vogliamo invece ragionare
sull'insieme d'esse. Dunque: correggendo qua e la, tagliando e filtrando,
manipolando contrasti e definizioni, facendo sovrapposizioni, colorazioni,
inversioni e chi più ne ha più ne metta.... abbiamo dimostrato cosa? Ne la
NASA, ne Hoagland e nemmeno Van Flandern hanno dimostrato che la Face sia
di origine artificiale o naturale. E' questo il vero dramma! Ma è
possibile che nessuno abbia pensato di lasciare le immagini originali così
come sono ed evitare di creare simili "opere d'arte astratta"?
Ma il Lettore a chi
dovrebbe dar credito? Chi dei contendenti ha raggiunto il miglior punto di
vista o la soluzione più sensata alla questione? E poi (per carità tutti
dobbiamo guadagnarci da vivere) non viene qualche sospetto allorchè certi
individui sono stati capaci di trasformare in florido buisness un sacco di
elucubrazioni, ipotesi più o meno interessanti et simila in modo sfacciato
e semplicistico? E' ovvio che poi spuntano i fronti cospirazionisti, i
negatori incalliti, i vari culti mistici ecc... Resta il dato di
fatto che nemmeno da tali assurdità si può arguire che la "Face" sia
naturale o artificiale.
Da circa due anni noi
(Pianeta Marte.net) stiamo tentando di proporre una visione che separa
nettamente il preconcetto ideologico dalla valutazione tecnica, facendo
notare che non si dovrebbe cercare di far apparire un'opinione (personale
o di un'intera comunità) come un dato di fatto, accertato e dimostrato
senza una perizia tecnica basata su un insieme di elementi completi ed
onesti. Purtroppo l'esplorazione spaziale sembra piena di lacune sulla
corretta informazione. Quindi non lamentiamoci se la disputa potrebbe
continuare ancora (per la gioia dei portafogli di qualcuno...). Ribadiamo
però che non stiamo difendendo a spada tratta la tesi dell'artificialità:
abbiamo piuttosto evidenziato che non è molto sensato avanzare un
determinato paradigma probatorio basandosi sopratutto su preconcetti di
dubbia scientificità (in ambo le parti contendenti).
DAL VANGELO SECONDO L'ESA
Finalmente anche l'ESA ha
rilasciato una serie di immagini spettacolari della regione di Cydonia
grazie alla Mars Express che ha puntato l'HRSC (Fotocamera Stereoscopica ad
alta risoluzione) permettendo di riprendere tutta l'area comprendente
anche la "Face" e le "piramidi". Nel comunicato che l'ESA ha pubblicato in
italiano si legge tra l'altro:
"Dopo molti tentativi andati a vuoto a causa di
polvere in quota e in bassa atmosfera o di foschie, dall’aprile 2004 fino
al luglio 2006, la High Resolution Stereo Camera a bordo di Mars Express è
finalmente riuscita a raccogliere, il 22 luglio, una serie di immagini che
mostrano la famosa “faccia” con un dettaglio senza precedenti".
Poichè gli Enti Spaziali hanno insegnato la "verità" assodata secondo la
quale l'atmosfera di Marte sarebbe tanto tenue e rarefatta ci è sorto un
piccolo dubbio di natura tecnica: com'è possibile che delle inconsistenti
foschie e polveri in quota siano state in grado di rendere difficoltose le
riprese della regione di Cydonia? Allora l'atmosfera di Marte non è poi
così rarefatta.... o forse ci sbagliamo ancora? Il Lettore tragga le
sue conclusioni al riguardo. E, se invece,
l'ESA non era interessata a fotografare Cydonia ma, sulle pressioni
dell'opinione pubblica degli irriducibili sostenitori della Face, hanno
infine acconsentito a riprendere quell'area del pianeta rosso? Forse
questa seconda opzione potrebbe essere più credibile... Chissà.
In
ogni caso abbiamo tentato di capire qualcosa in più a proposito delle presunte
polveri e foschie, così siamo andati sul sito NASA/JPL Photo-journal e
abbiamo scaricato una serie di immagini relative al periodo 2004-2006 che
mostravano il pianeta intero dal lato di Acidalia (dove si trova pure la
regione di Cydonia) e Mare Erythraeum. Guardate un po'....
13 September 2006 |
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June 2006 |
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25 April 2006 |
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Immagini: Credits NASA/JPL/MSSS |
Considerando che su questa
sequenza di Mars frames ci sarebbe da sviluppare tutto un discorso di ben
altro genere... fateci caso che tra gennaio
2006 e dicembre 2005 il disco di Marte cambia in modo evidente nella tonalità
cromatica. Potrebbe trattarsi delle foschie tirate in ballo dall'ESA? Sì,
è possibile; noi non lo mettiamo certamente in discussione anche perchè la
meteorologia marziana, tenendo conto pure delle ammissioni degli esperti,
possiede una notevole dinamicità simile a quella terrestre. Attenzione
però: osservate bene la calotta polare a sud (da settembre 2005) e noterete che essa
è perfettamente bianca, mentre nel frame 8 marzo 2005 la calotta è di un
colore bianco molto sporco (oltre al fatto che è molto più estesa). Come
mai? La
domanda è quindi ovvia: ma si tratta veramente di polveri in quota e/o foschie
ad aver determinato il netto cambio di colore del dicembre 2005? Se
davvero fosse così come mai l'ESA non si è mai lamentata più di tanto nel rilasciare
le molte altre immagini della superficie marziana nei periodi dal 2004 al
2006? Non è che forse abbiamo demolito la giustificazione addotta dall'ESA? Può essere, ma
non ne siamo certi. Staremo a vedere...
Capite perchè gli
irriducibili delle Anomalie Marziane probabilmente non demorderanno mai? Perchè fintanto
che gli Enti Spaziali continueranno a comportarsi in modo ambiguo e
discutibile nasceranno sempre sospetti, inutili allarmismi, chiacchiere e
venditori di fumo. Senza contare che anche i Ricercatori Indipendenti più
pragmatici e prudenti, dotati di un vero e genuino occhio critico
(speriamo), non berranno tanto facilmente certe storielle...
|
Ciò che possiamo qui
osservare (a sinistra) dovrebbe corrispondere ad una ricostruzione in 3d della
"Face" sul versante sud-occidentale. Secondo gli esperti tale
formazione collinare è il risultato dell'accumulo parziale di detriti,
smottamenti idrogeologici e
della incessante azione erosiva di vento, ghiacci ed acqua.
Probabilmente molti
si domanderanno in che modo il personale qualificato dell'ESA abbia
potuto ricostruire la Face; insomma da quali immagini... oppure se effettivamente tale ricostruzione corrisponda alla
realtà.
Se mettiamo l'immagine
a confronto con le altre inserite in questo articolo,
nasce spontaneo chiedersi, ulteriormente, chi fra tutti dice la verità e chi invece
gioca a dadi e tira a indovinare....
<< Figura 1
(Figure 1,2 e 3: credits ESA) |
|
|
Figura 2 |
Figura 3 |
Volendo fare un raffronto
coerente delle tre ricostruzioni qui sopra sembra alquanto evidente che la fig. 1 e
la fig. 3 non hanno molto in comune. Eppure si riferirebbero allo stesso
rilievo!
Tecnicamente parlando ciò che appare nelle figure 1 e 3 dovrebbe corrispondere
rispettivamente al versante occidentale con prospettiva da Sud (fig. 1) ed al versante orientale
della Face visto dal lato nord (fig. 3). Parliamo della scelta dei colori:
questi corrisponderebbero all'effettivo colore del suolo marziano?
Composto prevalentemente da cosa...? Parliamo inoltre delle fratture
tracciate nel versante occidentale (fig. 3): dissesti idrogeologici del
terreno? Scosse sismiche? Oppure entrambi? Ma nella fig. 1 non si riesce a
capire
bene la correlazione con le altre immagini. In conseguenza di tutto ci
chiediamo: che cosa stiamo osservando e commentando, ricostruzioni
corrispondenti alla realtà oppure suggestive "montature"? E perchè?
Soffermiamoci brevemente
sulla fig. 2. Volendo essere schietti a noi sembra di vedere, almeno in
parte, una faccia completamente sfigurata! Che poi non lo sia è un altro
"paio di maniche" e potrebbe starci benissimo. Ribadiamo che tra dire "assomiglia" ed
"è" intercorre una grande differenza.
Ed ora analizziamo le
immagini globali della regione di Cydonia rilasciate dall'ESA e teniamo
conto che, tutto sommato, a noi queste ricostruzioni, sia in 3d che in 2d,
non dispiacciono affatto, sopratutto per l'ottima qualità estetica.
Però...
|
Questa ricostruzione
2d rappresenta la versione ESA delle ormai famose immagini NASA che,
negli anni scorsi, hanno riempito le pagine di libri e siti internet
(ivi compreso il nostro).
I colori
dell'immagine sono certamente falsi ma, supponiamo, dovrebbero
rappresentare i contrasti che i rilievi creano tra la parte
illuminata dal sole e quella in ombra. Notiamo anche il diverso
colore del suolo che caratterizza altre porzioni dell'immagine. A
cosa sarebbero dovute le differenti variazioni cromatiche? Dipendono
dalla differente conformazione chimica del suolo?
Soffermiamoci sulla
D&M Pyramid. Avete notato il contrasto della parte illuminata come
sembra letteralmente saturato? Guardate la cosiddetta "City": quelle
che nei vecchi frames NASA avevano un aspetto nettamente più
piramidale, qui diventano delle rocce decisamente informi. Allora ci
chiediamo: chi ha ragione nel presentare il paesaggio marziano, la
NASA o l'ESA?
Vogliamo fare un
lavoro migliore? L'ESA ha rilasciato una splendida immagine della
regione ad alta risoluzione e noi ve ne presenteremo diversi
frammenti che si riferiscono alle famigerate strutture incriminate.
Figura 4 |
Avevamo detto che su Marte
esisterebbero (stando alle immagini della MGS e della Pathfinder) molte rocce e rilievi
pseudo-piramidali. In funzione di ciò deduciamo che i rilievi della "City"
potrebbero essere semplicemente parte di questa interessante peculiarità
geologica del pianeta. Ma non riusciamo a comprendere il perchè le
pseudo-piramidi siano del tutto sparite nella versione ESA della regione di Cydonia. Se confrontiamo la figura 5 e la figura 6 possiamo ben constatare
che, nella "City", almeno un paio di strutture pseudo-piramidali si
possono vedere con relative ombre (Fig. 6). Che fine hanno fatto? E non
riusciamo a capire come la cosiddetta "Fortezza" abbia subito una discreta
trasformazione! Ancora una volta la domanda è: quale interpretazione è
verosimile? Chi ha ragione: la NASA o l'ESA?
-
Quarto elemento: se i nostri
cari Amici dell'ESA vogliono dare prova di grande professionalità, dato
che su Marte non c'è nulla di artificiale da nascondere, vorrebbero
essere così gentili e cortesi da mostrare le immagini VERE, pur
apprezzando moltissimo il lavoro svolto nelle elaborazioni 3d?
Noi non intendiamo adesso
gridare allo scandalo, al complotto o altro... ci mancherebbe altro. Al di
là della "migliorata" risoluzione della Mars Express (ben venga) diciamo
solo che è strano. Tutto qui.
Figura 7 |
Figura 8 |
Lo stesso discorso vale per
la cosiddetta D&M Pyramid. Non è il discorso della presunta artificialità
o meno che ci crea imbarazzo, no! Ma sono le trasformazioni strutturali
"virtuali", alle quali abbiamo assistito in tutti questi anni, a lasciarci
piuttosto perplessi. Confrontate la figura 7 e la figura 8: abbiamo due
casi estremi di "trasformismo geologico" virtuale. Che questa montagna sia
un rilievo naturale è fuori discussione: è così. Poi, se qualche forma di
vita intelligente abbia in passato tentato di spianarla per conferirle
l'aspetto piramidale... sarà pure fantasia, ma non lo escludiamo a priori.
Non esistono prove schiaccianti contro tale ipotesi "fantascientifica".
Ma è solo
un'ipotesi, null'altro.
L'ISOLA DELLA FACE
ON MARS
A nostro modesto avviso
queste sono le due più affascinanti e spettacolari "riprese" in 3d della
Face! La possiamo ammirare da due prospettive e ci mostra la sua
intrigante struttura geologica. Apriamo allora un discorso. Ritenere
affidabili al 100% le immagini virtuali proposte dall'ESA? Nutriamo
qualche dubbio, tuttavia, nel complesso, sono molto interessanti... Detto
questo domandiamoci: quanti anni ha il suolo della regione di Cydonia? 1
miliardo di anni? 500 milioni di anni? E da quanto esiste Marte: 4,5
miliardi di anni? Bene. Quanti eventi geologici, meteorologici ecc..
avranno caratterizzato questa regione (per non parlare dell'intero
pianeta)? Probabilmente un numero enorme! Diventa piuttosto complicato
stabilire con assoluta certezza che tutto ciò che sta sopra il suolo di
Cydonia (o sotto) debba necessariamente avere l'età stimata in base ai
rilevamenti altimetrici (sicuramente validissimi) effettuati dalle sonde
orbitali. Avremo maggiori certezze analizzando in modo capillare l'intera
regione (restando a Cydonia). Figuriamoci quanto è più complicato sulla
Terra, così dinamica, il compito di effettuare datazioni il più precise
possibili.
Se volessimo dunque
asserire che la Face sia artificiale, stando proprio a quanto appena
premesso, saremmo indotti a non esserne molto convinti. La Face sembra una collinetta come tante altre
presenti su Marte: essa è basilarmente un rilievo naturale e su questo non
sembrano esserci molti
dubbi; lo dimostra sia la collinetta stessa che il contesto intorno ad
essa, formato dalla pianura e dalle altre strutture geologiche limitrofe.
Esiste però al riguardo un certo dissenso tra coloro che ritengono la Face
interamente artificiale e chi invece pensa che "qualcuno scolpì un volto
umano su quella collinetta". Ma che differenza fa? Tantissima differenza:
pensate alle famose costruzioni presenti in Egitto; esse furono
letteralmente assemblate pezzo per pezzo con blocchi di pietra. Le
simmetrie delle piramidi egiziane sono nette e precise e la Sfinge è un
volto umano con corpo felino a tutti gli effetti. Ciò che appare nella
regione di Cydonia sono invece colline e montagne aventi (alcune di esse) l'apparenza pseudo-piramidale, mentre la Face ha l'apparenza di un volto umano molto
sfigurato. In altre parole nessuna delle strutture marziane fu
probabilmente costruita pezzo per pezzo e assemblata. Non ci sono
sufficienti prove per formulare una simile tesi. Diversamente, un probabile
modellamento delle collinette presenti in quella zona potrebbe essere (nell'"assurda"
ipotesi formulabile) più accettabile, anche perchè l'aspetto
generale di quei rilievi non mostra simmetrie geometriche perfettamente
lineari.
Il modellamento di versanti
collinari è (sulla Terra) una pratica molto comune specie quando si
verificano dissesti idrogeologici o possibili frane. Chi scrive conosce
direttamente un caso di modellamento effettuato con mezzi meccanici sulla
facciata intera di una collina;
tuttavia se un osservatore visitasse questo luogo, oggi, probabilmente
non ne riconoscerebbe l'intervento umano. Quindi, a rigor di termini, se
una ipotetica presenza intelligente, vissuta (o transitata) nel passato di
Marte, avesse tentato di spianare un certo numero di rilievi posizionati,
per loro natura, secondo una determinata angolazione (e geometrie) è un'ipotesi da non
scartare brutalmente, sebbene potremmo considerarla come buona
fantascienza.
Le costruzioni egiziane
hanno poche migliaia di anni, ma su di esse esistono dibattiti accesi a
proposito della loro presunta età: chi le daterebbe tra i 3500 e i 4500
anni fa e chi le daterebbe a 8000, 9000 e addirittura oltre 10.000 anni
fa. Stessa cosa vale per le strutture di Cydonia: chi le daterebbe a
500.000 anni fa e chi invece a poche migliaia di anni fa, tenendo conto
anche dei rilevamenti e delle misurazioni effettuate dall'alto. Per
rendere l'idea supponiamo che scavassimo un vasto solco su un terreno vecchio di 1
miliardo di anni e fra 1000 anni un nostro lontano discendente lo
scoprisse. Come lo daterebbe e su quale criterio? Per contro, su quali certezze noi
determiniamo che su Marte ciò che sta in superficie abbia l'età stimata dalle
rilevazioni, e non di più o di meno? Quanti anni hanno i materiali usati
per costruire la Vostra abitazione?
Osserviamo le figure 9 e
10. Sicuramente qualcuno vedrà inconfondibilmente un volto umano, qualcun
altro vedrà solo una bizzarra collina e noi (Pianeta Marte.net) vediamo
una bizzarra collina che ha l'apparenza di un volto umano sfigurato. Chi
ha ragione? Quanto tempo avrebbe impiegato la natura per modellare la
collina in quel modo?
|
E veniamo ora alla
nostra ipotesi di punta a proposito della Face. La regione di
Cydonia si trova tra l'Arabia Terra e l'Acidalia Planitia. Se
davvero la cosiddetta Vastità Boreale fu un tempo occupata da un
oceano è altresì probabile che Acidalia ne era una parte; quindi la
regione di Cydonia potrebbe aver costituito la zona di spiagge e
basse coste sul mare di Acidalia.
Se le cose stessero
così potremmo supporre che tutte le strutture geologiche considerate
artificiali potrebbero invece aver subito un costante e lunghissimo
periodo di contatto con acqua marina, quindi fenomeni di erosione e
modellamento naturale. Riconsideriamo brevemente questa immagine:
La curiosa forma
della "Fortezza" ricorda molto certe strutture che sulla Terra si
trovano in prossimità del mare. Non è pertanto da escludere che in quella
zona c'era il mare che terminava con spiagge ed entroterra
collinosi.
|
Rimangono solo i dubbi
sulla veridicità della ricostruzione operata dal personale dell'ESA. Ma
quali altri elementi
abbiamo per formulare l'ipotesi che la Face era un'antica isola nel mare
di Acidalia? Ebbene soffermiamoci sulla sua simmetria strutturale
fondamentale:
I contorni della Face sono
abbastanza simmetrici e questo non lo si può negare. La forma del perimetro
ricorda le sagomature che le isole subiscono dall'azione dell'acqua marina
(o lacustre che sia) sottoforma di erosione. Osservate bene la "fronte": abbiamo
una forma ad arco di circonferenza. Confrontate con la parte inferiore che
è anch'essa ad arco di circonferenza. Notate pure i versanti orientale ed
occidentale che seguono grossomodo lo stesso percorso verticale, proprio
come molte isole il cui aspetto regolare è stato creato dai deflussi marini. Ma le
coincidenze non finiscono qui: se osservate l'immagine a destra qui sopra
(fonte ESA) noterete come la struttura sotto la Face mostra un perimetro
curiosamente analogo alla Face, il quale rammenta i contorni costieri un
tempo circondati
dall'acqua marina. In questo caso la forma è diversa è non segue una
simmetria regolare, ma il perimetro è assai simile alle coste. Nella Face
le coste sembrano leggermente meno pronunciate e più spianate, ma sono chiaramente
visibili. Soffermiamoci ora sulla struttura a SX della Face (sempre
immagine ESA): avete notato che abbiamo ancora lo stesso disegno
perimetrale costiero netto e ben delineato? E' lampante! Cosa possiamo
dedurre? In uno spazio di terreno relativamente breve abbiamo ben tre
figure geologiche mostranti la stessa "tessitura" a isola, e questo non è
un caso. Quindi riteniamo che quella zona era certamente una terminazione
dell'Oceano Boreale tramite il Mare di Acidalia.
Resta il fatto che la
simmetria perimetrale della Face sembrerebbe troppo "squadrata" per essere solamente una semplice
"isola".
Ed ecco perchè ci sarà sempre qualcuno che non demorderà nel ritenere
questa collina come artificiale. Senza contare che la Face, la City e la
D&M Pyramid, messe insieme, paiono disposte secondo determinate
geometrie tutt'altro che puramente casuali. Naturalmente i detrattori
della tesi "artificiale" sosterranno che si tratta semplicemente di pure
coincidenze casuali... Così tracciando rette ed angoli con altri rilievi
otterremmo altrettante geometrie peculiari... Ma alla fine della storia
chi può dimostrare che le presunte geometrie riscontrabili a Cydonia sono
una chiara prova di artificialità? Oppure chi può dimostrare il contrario?
Un opinione, pur rispettabile che sia, non costituisce una prova.
|
Anche in Sinus
Meridiani sono state individuate queste strutture che rammentano
contorni tipici di antiche isole un tempo banate da bacini marini o
lacustri ed ora secchi.
Dell'ipotesi "isola"
della Face on Mars ne avevamo parlato nell'articolo inserito su
Nexus Magazine web:
Paradossi Marziani e
follie Terrestri.
|
|
Coprates Chasma. Vi
riportiamo testualmente il commento di Lunar Explorer Italia:
la NASA parla di
"residui" (remnants o di "pizzichi e bocconi") di un materiale che,
un tempo, ricopriva l'intera Regione che qui viene ripresa. A nostro
parere, invece, questi residui potrebbero anche essere alcune delle
"isole" che, un tempo (forse) popolavano un vero e proprio "Mare":
notate le forme di alcuni dei rilievi cerchiati e poi provate a
confrontarle, ad esempio, con le isole che costellano il Centro
America o gli atolli che affiorano negli Oceani Indiano e Pacifico.
Non notate qualche similitudine?!?...
"Remnants" oppure "Bits and pieces" dunque? E perchè non "Islands"?!?...
Link originale
|
PER CONCLUDERE LA
QUESTIONE
Se è vero che l'Italia ha
la forma di stivale è anche vero che lo stivale ha la forma dell'Italia.
Quindi potremmo pensare che fantomatici alieni modellarono il suolo
terrestre per farlo apparire con l'aspetto di uno stivale... Oppure è
anche vero che la Corsica ha la forma di una mano chiusa a pugno con il
dito indice aperto; oppure la mano chiusa a pugno con l'indice esteso
assomiglia alla Corsica. Che dire di altro? La Sicilia ha la forma a
triangolo! E quanti altri esempi potremmo portare all'attenzione dei
nostri cari Lettori... La Natura ha le sue leggi e gli elementi hanno le
loro rispettive proprietà fisiche; quindi le sostanze rocciose (e il
terreno che sta sotto ai nostri piedi) sono dei "solidi", ma sono anche
dei "fluidi" ad elevatissima densità. Quando essi raggiungono determinate
temperature divengono plastici e modellabili. Anche l'acqua è un fluido ed
anche l'aria si potrebbe definire un "fluido a bassissima densità": essi
tenderanno ad interagire dinamicamente verso i fluidi a maggiore densità.
L'intervento intelligente
nei confronti degli elementi della Natura risponde certamente a
determinate caratteristiche, lasciando i propri segni e tracce. A volte
tali segni e/o tracce sono molto simili a quelle operate dalla Natura e il
più delle volte no. La regione di Cydonia probabilmente si potrebbe
inquadrare nel primo caso appena descritto. Qualsiasi prova definibile
"certa" andrà individuata "in loco", non fuori.
Concludiamo con queste
elaborazioni inedite che il Dr. Gianni Viola ci ha recentemente inviato e
relativo Suo commento:
"Ho elaborato le ultime
immagini della "Faccia di Marte" rilevata dalla Mars Express (21
Settembre 2006). Il risultato è stato che la Faccia è sempre lì,
purtroppo, per loro. Le proporzioni sono perfette e lo stile
impeccabile. Non sarà fedele alla realtà (ne sono convinto), però è
sempre una "bella faccia"!"
Non possiamo che
condividere il commento del Dr. Gianni Viola. Per la gioia di molti e
per la disperazione e lo scherno di altri (skeptics inclusi) la Face on
Mars è sempre lì, pronta ad accendere le fantasie e a tormentare le
certezze dell'uomo moderno; quello stesso uomo che si affaccia al
futuro, ma che teme il suo stesso passato. Per chi conosce la saga de "Il Pianeta delle
Scimmie" sorge un'ultima inquietante domanda: non sarà che un giorno arriverà un benemerito "Dottor Zaius"
che, pur di mettere a tacere la propria coscienza (e quella dei suoi
adepti), farà saltare in aria la "Caverna", a ragione o a torto?
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