MARS GALLERY

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Credits NASA/JPL

 

Questo fotogramma è stato scattato durante il sol 489 dal Rover NASA Spirit verso le ore 18, 07. La combinazione di filtri utilizzata ha reso (a detta della NASA) questo tipo di colori; che si tratti di colori veri o falsi è un argomento da dibattere; per ora ci interessa valutare almeno l'apparenza della situazione.

E, dunque, anche su Marte, come sulla Terra, al tramonto e all'alba il Rayleigh Scattering ed il Mie Scattering producono effetti simili: le polveri sottili e le microgocce d'acqua filtrano le frequenze del blu e lasciano passare quelle del rosso, producendo questo tipo di paesaggio singolare ed affascinante. Inutile ricordare che su Marte il gradiente termico solare introdotto è minore di quello terrestre (pare sia meno della metà), che l'atmosfera è comunque più rarefatta di quella terrestre (sebbene nutriamo qualche dubbio che sia così sottile come sostenuto tenacemente da molti addetti ai lavori) e che la luminosità del cielo è minore.

Tuttavia: abbiamo detto (e ripetiamo) che tanto più sottile è l'atmosfera tanto meno "forza" possiederà per produrre una meteorologia dagli effetti paragonabili a quella terrestre. Teoricamente parlando avremmo meno polveri e meno acqua in sospensione oltre ad una minore luminosità diurna. Sommiamo poi la maggior distanza dal sole. Risultato? Già alle 18 della sera su Marte dovremmo vedere le stelle ed un cielo praticamente buio. Eppure così non sembrerebbe...

Facciamo un confronto?

Questa è l'immagine dell'alba sulla Terra alle 7,00 antimeridiane a fine maggio. In entrambi i pianeti abbiamo cieli misti tra colori azzurrini e rosati, luminosità del cielo un po' differenti tra loro ed una considerevole quantità di pulviscolo in quota.

Ci piace sapere che raramente questi confronti vengono proposti sul web. E questo fa riflettere perchè dimostra come sia facile "dire", riportare e "spappagallare" concetti semplicemente "sulla fiducia", solo perchè provenienti dai Vati del sapere scientifico (e della TV-informazione).

Rammentiamo che il cielo azzurro non dipende dalle gocce d'acqua in sospensione, ma dal Rayleigh Scattering.

E per arricchire questa trattazione vorremmo rendere degno onore a quanto riporta il libro "Alla Scoperta del Sistema Solare", curato tra l'altro dalla Dott.ssa Margherita Hack, a pag. 112: "Sebbene il paesaggio marziano possa assomigliare al deserto sahariano, la differenza più impressionante per i futuri astronauti che metteranno piede sul pianeta sarà il colore del cielo. La rarefatta atmosfera marziana non è in grado di diffondere le radiazioni solari blu e violette, che determinano l'azzurro del cielo terrestre, mentre le polveri in sospensione determinano un cielo rosa".

Evidentemente quando le stesse leggi della fisica vanno a cozzare contro i nostri pregiudizi etichettati come "sapere scientifico" ecco che per magia ne spuntano di nuove, fatte "ad hoc" per soddisfare, talvolta, la nostra non voglia di liberarci dagli schemi mentali del folklore popolare umano.

Recentemente abbiamo letto persino frasi del genere: "Poichè Marte non possiede praticamente atmosfera, il colore del cielo è rosso a causa delle polveri in sospensione". E noi ci asteniamo pietosamente dal commentare questa corbelleria, spacciata per divulgazione scientifica. Vogliamo però ribadire quanto sia altrettanto discutibile far passare delle benemerite contraddizioni per attendibili informazioni scientifiche. Se "la rarefatta atmosfera marziana non è in grado di diffondere le radiazioni solari blu e violette", in virtù di quale misteriosa forza potrà invece sollevare tanto pulviscolo (che pesa più delle molecole di gas!!!) da tingere il cielo di rosa ed in modo così uniforme come ci fanno vedere le molte immagini in "almost true color" della NASA? Quale misteriosa forza genererà correnti d'aria capaci di trattenere in quota questo pulviscolo (avente un suo peso complessivo) senza farlo ricadere tutto per scarsità d'aria, essendo l'atmosfera così rarefatta? E non dimentichiamo che il gradiente termico introdotto dal sole è molto più basso che sulla Terra... Infine, cosa significa che l'atmosfera marziana non può diffondere gli stessi colori di quella terrestre? Questo non è vero e nessuno lo ha mai dimostrato! Forse le immagini arrossite offerte al pubblico dagli Enti Spaziali costituirebbero convincenti prove?

Tecnicamente parlando è il Mie Scattering (dominante bianco + riflessione cromatica del pulviscolo) il principale meccanismo responsabile del cielo rosa di Marte. Dobbiamo altresì notare che il rapporto tra molecole di gas e particelle di polvere deve essere in proporzioni tali che queste ultime prevarranno in modo esponenziale sulle prime, mascherando quasi del tutto il colore naturale del cielo, mostrando così solo la componente che supera la lunghezza d'onda della luce incidente sui gas atmosferici. Ma, come abbiamo visto, la contraddizione sta proprio nel ritenere che le particelle di polvere, più pesanti dell'aria (a sua volta considerata molto rarefatta) riescono a salire in quota (dove l'aria è praticamente ridotta a valori irrilevanti), rimanervi in sospensione (chissà come...) e tingere in modo uniforme tutto il cielo visibile, dall'orizzonte fino a 90°, di rosa... Ma quando il pulviscolo ricade al suolo, diminuendo progressivamente fino ai valori minimi, di che colore sarà allora il cielo? Forse nero per assenza d'aria? Oppure rosso, rosa, giallo, marrone, fucsia...? Ed infine: ma da dove arriva tutta questa polvere "rossa" dal momento che le immagini delle sonde e del Telescopio Spaziale hanno chiaramente mostrato che non è tanto il rosso il colore dominante quanto più l'arancione? Non stiamo dicendo che non esista una notevole componente di suolo ossidato: esiste certamente. Ma, una cosa è osservare un pianeta da grande distanza (le varie componenti cromatiche tenderanno a mescolarsi creando l'illusione del "rosso" prevalente, che poi è arancione). Altro discorso è l'osservazione in loco.

 

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