Pianeta Marte.net presenta questo articolo che affronterà il tema della "Pareidolia"; la motivazione dovrebbe essere chiaramente comprensibile considerato l'acceso dibattito esistente tra i sostenitori dell'ipotesi "Vita extraterrestre intelligente" e i detrattori d'essa. Si ritiene infatti che nella superficie della Luna, di Venere e Marte, in alcune Lune di Giove e Saturno giacerebbero i resti di costruzioni architettoniche, volti umani scolpiti nel terreno (o nel ghiaccio) ecc., tutti di chiara origine intelligente. Di questo ne abbiamo ampiamente discusso in altri articoli.

Coloro che non condividono questo genere di supposizioni propongono modelli interpretativi di tipo tradizionale, sopratutto psicologici. La pareidolia rientra a pieno merito in questo specifico quadro analitico. Allo scopo di affrontare il soggetto nel modo più completo possibile (visto che noi non siamo degli specialisti) abbiamo condotto una raccolta di materiale attraverso i motori di ricerca, e quindi vi saranno infine segnalati i relativi links dei siti ai quali ci siamo riferiti.

Fig. 1: nelle nubi si intravede una immagine simile ad un orsacchiotto.

Avete mai osservato qualcosa che assomiglia, in certa misura, ad un volto umano o animale? Oppure qualcosa che sembra un oggetto conosciuto? Se la vostra risposta è affermativa allora avete sperimentato ciò che viene definita con il termine "Pareidolia". Questa parola deriva dal latino "parìre" e "idolum", ma, a sua volta, ha una radice greca: είδωλον.

Potremmo definirla come illusione subcosciente insita nel nostro cervello, la quale tende a ricondurre a forme conosciute oggetti e profili naturali (oppure artificiali) in un contesto (o texture) casuale. È una tendenza istintiva e automatica che fa scattare l'accostamento di forme familiari in immagini disordinate. Normalmente questo genere di associazione si manifesta sopratutto verso le figure e i volti umani.

Quali sono i luoghi nei quali il nostro cervello interpreta come volti umani (o altro) degli insiemi più o meno casuali di schemi e tracciati? Le nuvole, per esempio; la loro composizione di vapore acqueo (sulla Terra) e la loro estrema volatilità permettono alle correnti d'aria di modellarle nella maniere più disparate e imprevedibili. Anche Il ghiaccio è un altro catalizzatore di figure pareidoliche; l'acqua essendo un fluido estremamente elastico tende ad acquisire facilmente la forma di qualsiasi cosa in cui essa si stabilisce. Quando congela ne mantiene le sembianze in modo permanete fintantoché la bassa temperatura permane. Ma il punto è questo: l'acqua di mare, di fiume o di lago è soggetta ai consueti moti ondulatori o delle correnti di flusso, i quali ne determineranno sostanzialmente l'aspetto superficiale al momento della solidificazione. L'azione combinata di urti con rocce adiacenti (frane), urti meteorici, scongelamenti e nuovi congelamenti, movimenti sismici ecc. potranno causare l'apparire di figure antropomorfe o d'altro genere. Non da meno è lo stesso terreno solido che forma il suolo terrestre o degli altri pianeti rocciosi. Sebbene considerabili "solide", le rocce in realtà sono anch'esse dei fluidi con la differenza sostanziale di densità. La roccia è un fluido estremamente denso tale da acquisire una consistenza dura. Eppure se sottoposte a temperature elevatissime le molecole componenti le rocce divengono estremamente dinamiche: esse ci appariranno incandescenti emettendo anche luce e calore.

CAPIRE IL PASSATO PER COMPRENDERE IL PRESENTE - La diatriba che si combatte da oltre 30 anni dai sostenitori e detrattori delle figure artificiali marziane dobbiamo inquadrarla proprio in tale contesto e per comprenderlo pienamente potrebbe esserci d'aiuto fare un passetto indietro nel tempo, ovvero alla stessa formazione dei pianeti. Al di la delle Nostre ipotesi proposte su questo sito o di altre, saremo tutti d'accordo che, dopo la "condensazione" della materia proto-planetaria, il nostro "neonato" pianeta doveva essere interamente allo stato fluido. Di conseguenza, in rispetto alle Leggi Fisiche, la porzione della massa caldissima più esterna cedeva calore allo spazio freddissimo. A questo punto dovremmo facilmente intuire che, anzitutto, proprio la parte esterna avrebbe iniziato a solidificare, dando origine alle prime proto-zolle continentali. Man mano che il raffreddamento continuava si estendevano le masse solide sopra le quali si stagliarono le prime catene montuose, vallate, canyons ecc. Probabilmente si potevano osservare anche molti canali scavati dai flussi di lava che sfociavano in laghi e mari di lava.

Facciamo adesso un semplicissimo ragionamento: riusciremmo ad immaginare o calcolare quante sarebbero le combinazioni di texture che si potrebbero ottenere da una simile situazione planetaria? Probabilmente un valore virtualmente infinito. Pertanto le forme che la roccia solidificata mostrerebbe sulla superficie di un ipotetico neo-pianeta non conoscerebbero limiti: da tracciati ortogonali, canali tubiformi, strutture rettilinee ad angolo, sferiche, ovoidali, pseudo-piramidali fino alle figure più bizzarre e curiose, comprese le figure antropomorfe semplici, complesse o incastonate su altre figure antropomorfe.

A questo scenario, meritevole di un trattato di geologia, dobbiamo naturalmente aggiungere le interazioni tra suolo e atmosfera (con le relative fenomenologie meteorologiche) e fluidi superficiali (o sotterranei). Solitamente si presuppone l'acqua, ma non è detto che debba necessariamente essere questa il principale componente liquido che caratterizza un pianeta: su Titano, per esempio, si pensa che sia il metano a creare fiumi, laghi e mari.

Torniamo ora nel presente e rammentiamo questo: quando osserviamo la superficie attuale della Terra, della Luna, di Marte o di altri corpi rocciosi essa dovrebbe rappresentare (almeno in teoria) l'ultima versione di un processo geologico strutturato a strati sovrapposti e successivi ai precedenti; a meno che non siano intervenuti eventi violenti tali da alterare o rimpastare questo processo, noi vediamo la somma (o risultato) di una serie N tali di passaggi. Proprio come le nubi cambiano forma e si trasformano, anche la superficie dei pianeti (benchè solida) risponde basilarmente alle stesse leggi, naturalmente con tempistiche differenti, ma talvolta imprevedibili.

Conclusione? Avremo sempre la formazione di nuovi tracciati ortogonali, canali tubiformi, strutture rettilinee ad angolo, sferiche, ovoidali, pseudo-piramidali fino alle figure più bizzarre e curiose, comprese le figure antropomorfe semplici, complesse o incastonate su altre figure antropomorfe.

ALTRI FATTORI DA CONSIDERARE - Dobbiamo ora prendere in esame altri possibili cause generanti forme pareidoliche. Il prodotto della combustione è anch'esso una possibilissima fonte di immagini antropomorfe: se il fuoco brucerà una superficie infiammabile non si può prevedere esattamente come, dove e quando esso consumerà il materiale in fase di combustione. Al termine del processo stesso potremo osservare la risultante superficie carbonizzata. Che aspetto avrà? Anche qui talvolta si possono intravedere sagome curiose e somiglianti a volti umani, nulla però che vada oltre la sua naturalità intrinseca. Possiamo associare quanto descritto alla combustione di vegetazione, materiali sintetici, abiti, plastica (e relativa sua fusione), cibi eccetera. Non dimentichiamo allora le figure pareidoliche prodotte nelle emissioni di fumo... Infatti, analogamente alle nubi di vapore acqueo, il fumo è strettamente legato alla modellatura data dalle correnti d'aria. Una importante differenza potrebbe risiedere nella sua densità (il fumo è carico di particelle di pulviscolo e ceneri varie) ed anche per la sua temperatura iniziale in quanto prodotto della combustione.

Fig. 2

Fig. 3

Fig. 4

Fig. 5

Nelle figure 2, 3, 5 possiamo certamente ricordare un triste giorno che ha segnato la Storia. L'11 settembre 2001 due aerei pilotati da squadre terroristiche suicide si schiantarono sulle Twin Towers a New York, provocando quasi 3000 morti e la totale distruzione di entrambi i grattacieli. Pianeta Marte.net non è interessato alle svariate teorie dei come, quando e perchè (non è il nostro compito e non siamo intenzionati ad esprimere giudizi al riguardo). Ciò che potete ben constatare sono tre manifestazioni paredoliche sulle emissioni fumogene dopo le tremende esplosioni dovute agli schianti degli aerei. Qualcuno ha avuto il coraggio di costruirci sopra delle belle storielle...

Nella figura 4 possiamo osservare un'altra manifestazione di pareidolia su una comunissima nube dall'aspetto simile ad un animale.

Che dire delle figure antropomorfe che appaiono nelle pareti di case, nelle grotte, nel vetro delle finestre o nella muffa? Il principio è lo stesso: pura casualità, ma in questo caso ricordiamo che (sopratutto) le pareti delle grotte e (un po' meno) i muri di casa sono porosi e lasciano traspirare piccole quantità d'acqua. Quest'ultima, dopo un certo tempo e una costante condensazione, assumerà le indistinte, ed insignificanti, sembianze di Madonne, Cristi e altre figure religiose; eppure sembra che nessuno abbia mai descritto l'apparire di forme simili a computer, telefonini, lavatrici ecc... 

RASSEGNA DI PAREODOLIE - Ed ora proponiamo un po' di immagini tratte dal sito Attivissimo.net (sezione Antibufala) che dovrebbero chiarificare le idee molto più di 10 mila parole. Accettatele così come sono, comprese le simpatiche chiose umoristiche dell'Autore, persona molto acuta e intelligente...

La Madonna che prega (Chicago, 10 aprile 2005)

Queste immagini, tratte dalla BBC e da NBC5.com, mostrano una chiazza di colatura (o una Madonna che prega), scorta al sottopassaggio stradale di Fullerton Avenue, sulla Kennedy Expressway, a Chicago.

La Madonna del Tostapane (2004)

Diane Duyser, dalla Florida, esibisce nel 2004 una fetta di toast che afferma di aver preparato dieci anni prima e che mostrerebbe l'immagine della Madonna. Ma non notate una certa somiglianza con Greta Garbo?
La fetta mistica fu acquistata per 28.000 dollari da un casinò online. Non è che i titolari del casinò siano particolarmente religiosi: è che sono avvezzi a fare qualsiasi cosa che faccia comparire il loro nome nei giornali, e questa storia del toast fece il giro del mondo. Per esempio, lo stesso casinò affitta giovani ragazze che attraversano, più o meno nude e col nome del casinò scritto sui punti strategici, i campi da gioco durante le riprese TV delle partite.
 

 

Gesù compare su un bastoncino di pesce (2004 circa)

Dopo aver sentito della cifra notevole raccolta dalla fetta di toast "divina", Fred Whan, dell'Ontario, ha esibito il proprio campione di cibo miracoloso: un'immagine (lui dice) di Gesù su un bastoncino di pesce, conservato nel freezer da quando fu cucinato nel 2003.
 

 

 

 

 

Gesù su un chapati (2002)

Nel 2002, a Bangalore, in India, su un chapati (un tipo di pane) è comparso un "volto" che i fedeli hanno identificato come quello di Gesù, facendo accorrere migliaia di persone. Il chapati è stato conservato e messo in una teca di vetro.
 

 

 

 

 

Il volto di Gesù nell'ombra delle foglie (2000)

C'è chi sostiene che quest'ombra sulla recinzione di un parcheggio di roulotte mostri il volto di Gesù. L'apparizione, verificatasi a Port Germein, in Australia, ha prodotto un boom turistico. L'ombra è prodotta dalla combinazione di un lampione, di uno steccato di legno e di un albero.
 

 

 

 

 

Madonna col Bambino a Boston (2003)

Decine di migliaia di pellegrini si sono presentati al Milton Hospital, vicino a Boston, perché una finestra del terzo piano di un palazzo adibito a uffici mostrava (così si diceva) un'immagine della Vergine con il Bambino. A quanto pare, la forma era il risultato di una perdita di una sostanza chimica presente all'interno della finestra sigillata

 

 

 

 

Con tutta sincerità siamo certi che queste immagini esemplari dovrebbero da sole demolire molte delle congetture che i cosiddetti "Visionari" della Terra e dello Spazio propinano a tutto spiano. Tuttavia è chiaro che non possiamo garantire al 100% che queste fotografie siano veritiere, verificabili e autentiche; noi le abbiamo accettare come tali in quanto la fonte web (antibufala) ci sembra onesta e sincera. Siamo altresì  consapevoli che uscirà sempre qualcuno pronto a mettere in discussione qualsiasi informazione pericolosa e compromettente, tale da smontare i propri "castelli di aria fritta".

Ma ecco un'altra definizione della pareidolia tratta dal sito Attivissimo.net: "la tendenza a cercare schemi ordinati e familiari nel disordine. E' la stessa tendenza che ci permette di "scorgere" un drago in una nuvola o un volto nella superficie della Luna. Inoltre abbiamo un riconoscimento innato estremamente radicato per i volti e le sembianze umane: è per questo che i neonati sono attratti immediatamente da un viso o da qualsiasi oggetto che somigli anche soltanto vagamente a un viso. Bastano due punti e una riga per rappresentare un viso, donde il successo delle "faccine" nei messaggi di posta e negli SMS. Faccine come quella che trovate alla fine di questa frase (se non la scorgete, inclinate la testa verso sinistra di novanta gradi).  : ) 

Perché queste immagini continuano ad apparire? [...] Anche qui c'è una spiegazione psicologica abbastanza semplice: siamo selettivi nel notare le cose. Notiamo l'ordine nel disordine, per cui se al Lotto estraggono i numeri 1, 2, 3, 4, 5 ci sembra un'anomalia incredibile, quando in realtà quella sequenza ha la stessa probabilità di ogni altra. Nella nostra vita quotidiana ci imbattiamo in milioni di forme casuali: volute di fumo, nubi, automobili parcheggiate, folle, ombre sui muri, macchie di muffa. Ma notiamo e ricordiamo soltanto quelle che riteniamo in qualche modo "speciali" e ci dimentichiamo [...] di tutte le altre forme indistinte".

IMPLICAZIONI SULL'ESPLORAZIONE SPAZIALE E SULLE METODOLOGIE DI IDENTIFICAZIONE - Inevitabilmente l'argomento della Pareidolia si riflette anche nelle immagini che i veicoli spaziali in orbita attorno ai pianeti del Sistema Solare ci hanno reso durante questi ultimi 40 anni di storia e di conquiste. Inutile ricordare i connotati aspri e polemici della diatriba infinita sulla Face e le Piramidi di Cydonia, sulle città di Marte, i Castelli della Luna, e la varie basi aliene dei satelliti di Saturno... Non abbiamo la più pallida idea se (e quando) tali lotte intestine avranno mai termine, anche perchè le Parti Contendenti sono fervidamente convinte di avere ragione. Probabilmente ci sarà sempre la "Novità dell'ultima ora" che farà risvegliare l'orso dal suo momentaneo letargo. Ciò nonostante abbiamo pensato di mettere un po' di legna nel fuoco (tanto per restare in argomenti infuocati...) e mostrarvi qualcosa che abbiamo scovato su Marte...

Questa immagine è stata osservata attentamente adottando uno dei discutibili e collaudati metodi di ricerca di certi "Cacciatori di Anomalie" marziane. Come potete notare vi sarebbero tre apparenti abbozzature di volti umani scolpiti nel terreno della Juventae Chasma.

Non è stato molto difficile individuarli perchè erano chiaramente visibili; così ci è sembrato buona cosa applicare delle marcature utilizzando il software più banale che il mercato potrebbe offrire: Paint di Windows XP!

Siamo sicuri che non a tutti lo scherzetto sarà piaciuto, ma, dolenti, non è uno scherzo! Le bozze di volti umani ci sono veramente. Solo che desideravamo partecipare anche noi a questo divertente gioco di "Guarda la foto e dimmi cosa ci vedi".

Ma certo! questa è Pareidolia: la mente ha richiamato in modo del tutto automatico tre figure umane apparentemente disegnate nel suolo di Marte!

Allora, a conti fatti, è tutta illusione? Non esiste proprio nessuna "anomalia" da studiare?

 

Vogliamo lasciare il tutto al Vostro insindacabile giudizio e parere! Questa è invece l'immagine genuina e senza le nostre allegre pennellatine di nero fatte con il Paint...

Siamo certi che quelle fatidiche figure umane le vedrete sicuramente. Ma se non Vi avessimo detto un bel niente, mostrandovi solo l'immagine e basta, le avreste notate? Noi scommettiamo che... su 10 Lettori, forse solo uno se ne sarebbe accorto!

La Pareidolia è un meccanismo, sì, automatico, tuttavia totalmente soggettivo, il più delle volte subliminale e molto suscettibile di stimoli e suggerimenti dettati da preconcetti e forzature.

Da un punto di vista più tecnico e oggettivo come dovremmo considerare questi pseudo-volti umani intravisti nel fotogramma della Juventae Chasma? La risposta la troveremo ripassando quanto sopra descritto nel paragrafo "CAPIRE IL PASSATO PER COMPRENDERE IL PRESENTE". In altre parole, ragioniamo fin dove possiamo con l'occhio del geologo e teniamo a mente la straordinaria maniera in cui la Natura opera attraverso le Leggi Fisiche, interagendo con ogni singolo elemento presente in Essa.

 

Prendiamo in esame alcune figure geologiche dall'aspetto di volto umano o di animale. La rassegna di immagini è stata realizzata grazie una ricerca su alcuni siti e motori di ricerca.

Due rocce piuttosto conosciute: la prima (a sinistra) avente il vago aspetto di un elefante, almeno a prescindere dalla sporgenza simile ad una proboscide. La seconda (a destra) ricorda vagamente un orso. Ma si tratta in entrambi i casi di strutture geologiche esclusivamente di origine naturale.

In queste due immagini si vedono in modo chiaro delle figure umane di profilo: quella a sinistra è stata tratta dal forum di ufologia.net, in una serie di post in cui si discuteva delle anomalie di Marte e dei volti umani scolpiti nel terreno. Quella a destra invece arriva da Google Earth ed è stata anch'essa ampiamente commentata nel forum di ufologia.net. Bisogna ammettere che è veramente straordinaria: si tratta di un rilievo montuoso situato in Canada.

Vi suggeriamo di fare un confronto a colpo d'occhio tra il volto umano del Canada e quello che abbiamo individuato nella Juventae Chasma (Marte), situato a SX nel fotogramma. Non si può certo affermare che siano perfettamente uguali, comunque una certa somiglianza strutturale esiste. Cosa potrebbe indicare? Sostenere che la Natura non sia in grado di sviluppare, attraverso i suoi processi, figure complesse è illogico perchè le dimostrazioni ci sono.  

Sul nostro sito ci siamo più volte soffermati a proposito delle strutture geologiche di Cydonia ed altre simili trovate su Marte; qui a sinistra vi riproponiamo la "Happy face" e la "Face". La Pareidolia si applica anche in questi due casi? Immancabilmente la nostra risposta è sì. Fondamentalmente ciò che vediamo è, nel caso della Happy Face, un cratere con, al suo interno altri piccoli crateri ed una mini-catena di rilievi a forma curvilinea. Il risultato della combinazione di tutti questi è un simpatico "smile".

La Face è un rilievo collinare situato a Cydonia Mensae, nei pressi di Acidalia Planitia. Analizzando recenti fotogrammi della Mars Express (sebbene siamo sempre un po' dubbiosi sulla genuinità totale del materiale ESA) ci siamo resi conto delle similitudini tra le sporgenze della Face e di due strutture ad essa vicine, tanto da ritenerle parte di un antico arcipelago dove anticamente c'era il mare (estensione della Vastità Boreale). Tutti e tre i rilievi mostrano forme tipiche delle coste prossime al mare.

 


Ed infine, è ancora la Juvetae Chasma a far parlare di se. Le forme pseudo-piramidali che vedete qui a sinistra sono state identificate da altri ricercatori italiani per dimostrare quanto siano effettivamente comuni tali strutture sulla superficie marziana.

A proposito di forme pseudo-piramidali ne avevamo parlato anche noi in un precedente articolo, evidenziando alcune curiose rocce dell'Ares Vallis, esattamente nel luogo di atterraggio della Pathfinder. Ma quali fattori determinano la generazione di tali sagomature nei rilievi rocciosi, indipendentemente dalle dimensioni? La nostra opinione è sempre basata sulle Leggi Fisiche primariamente applicate in ambito geologico.

 

 

Ma, come nostra consuetudine... giriamo la "frittata" e scopriremo che... Fondamentalmente la Pareidolia è la descrizione di una parte del "software" insito nel nostro cervello; potremmo paragonarla ad una subroutine di riconoscimento delle forme familiari, nella fattispecie "volti umani". Il "software", in questo specifico caso inteso nel suo insieme, comprende tutti gli schemi cognitivi di qualsiasi insieme regolare all'interno di insiemi irregolari e/o caotici. La diretta conseguenza di tale presupposto ci porta, paradossalmente, al punto di partenza e cioè che il riconoscimento automatico delle forme regolari non è, in quanto tale, la causa delle forme regolari stesse.

Il passo successivo ci porta a dedurre che, in mancanza di dati oggettivi sui processi che hanno determinato l'esistenza di un insieme regolare in un contesto caotico, non siamo, a rigor di termini, in grado di stabilire se l'insieme regolare è di origine naturale o artificiale. Per stabilirlo necessitano i parametri tipici richiesti, ad esempio, nel cosiddetto "metodo scientifico". Oppure è indispensabile poter seguire un determinato processo dal suo inizio fino al suo epilogo; in tal caso potremo non solo valutare l'entità dell'insieme "pareidolico", ma potremo studiarne gli effetti che esso esercita sulle nostre facoltà cognitive al momento di osservarlo e identificarlo (con o senza stimoli subliminali o forzati).

Ritornando alle immagini proposte in questo articolo e riguardanti le Icone Sacre (Cristi e Madonne), abbiamo appurato che molte volte siamo in grado di tracciare l'Evento Base generante l'immagine in tutta la sua evoluzione (nascita, sviluppo, termine) e applicare correttamente il meccanismo della pareidolia quale spiegazione razionale del nostro istintivo accostamento interpretativo. Sono poi le differenze culturali e le nozioni acquisite nel tempo che differenzieranno i sottoprocessi elaborativi della subroutine "Pareidolia", a sua volta parte del "software" di riconoscimento delle forme regolari negli insiemi caotici. Per un ateo sarà forse più difficile scorgere una Madonna nei muri rispetto ad un fervente religioso; per un miscredente alla vita aliena sarà indubbiamente più complicato riuscire a scorgere un volto umano o una piramide su Marte... Si potrebbero fare moltissimi altri esempi...

Sicché appare ben chiaro che la Pareidolia non dovrebbe essere utilizzata come metro di giudizio per sostenere che una ipotetica struttura ortogonale presente su Marte (o altrove) sia naturale o artificiale; essa non è infatti un sistema parametrico geologico o archeologico, bensì un sistema interpretativo-soggettivo dell'osservatore. La Pareidolia quindi è un meccanismo del cervello, non un meccanismo della Natura operante nello spazio fisico e pertanto non possiamo definire "artificiale" ciò che appare ai nostri occhi solo perchè ha un aspetto "regolare".

La ricerca di elementi artificiali extraterrestri necessita dei mezzi tecnologici più idonei all'utilizzo, nel qual caso la fotogrammetria satellitare a più risoluzioni e prospettive angolari. Ottenuti tutti i dati indispensabili allo studio e riconoscimento, si potranno creare anche dei modelli "virtuali" in 3D, confrontandoli ovviamente insieme alle immagini "reali". Saremo sempre in balia della pareidolia e dei meccanismi di riconoscimento mentali, ma avremo dei marcatori tecnici in grado di guidare il nostro cervello a operare in modo lucido e obiettivo.

Le quattro immagini che vedete qui a sinistra rappresentano elementi sostanzialmente diagnostici, nel qual caso il paziente, sottoposto a test analitici come i cosiddetti "Test di Rosarch", viene invitato dallo psicanalista a esprimere ciò che vede.

In genere le illusioni ottiche e le immagini di Rosarch non danno quasi mai lo stesso risultato perchè, ripetiamo, si tratta di valutazioni del soggetto messo a confronto con un elemento preconfezionato e standardizzato.

Non dimentichiamo tuttavia che, esattamente come i test della vista ci aiutano a capire se vediamo bene oppure i test dell'udito ci consentono di misurare la nostra sensibilità uditiva, quelli adottati in psicologia e psicanalisi permettono di diagnosticare certe anomalie delle funzioni cerebrali più profonde e complesse (disturbi di percezione spaziale e temporale, alterazioni della memoria ecc.). Ciò che osserviamo nel mondo reale non è completamente immutabile e standard.

Le figure che talvolta appaiono nelle nubi, nel fumo, nelle macchie di umidità, nelle muffe, nel terreno ecc. hanno modalità di nascita, sviluppo e termine differenti tra loro; spesso sono prevedibili, controllabili e tracciabili, ma non in tutti i casi. La loro durata nel tempo varia in modo estremo.

Sono le figure geologiche le più complesse da interpretare e fintantoché avranno la loro ubicazione sulla Terra sarà possibile effettuare un'esplorazione diretta e completa così da stabilire la loro più probabile origine. Nel caso di altri pianeti sorgeranno delle inevitabili complicazioni...

Facciamo un esempio: se individuassimo una figura antropomorfa priva di ulteriori elementi decorativi ad essa adiacenti ci sono probabilità in più che sia di origine naturale e non artificiale. Se invece scoprissimo accanto, o attorno ad essa, elementi giudicabili decorativi, le probabilità potrebbero giocare a favore di una sua origine artificiale, e non naturale.

LA DIATRIBA INFINITA - La lotta ultradecennale, tra i sostenitori dell'archeologia spaziale e quelli contro, si sta combattendo a suon di immagini trasmesse dalle sonde spaziali e impugnate da un congruo numero di Appassionati, Ricercatori indipendenti e alcuni Scienziati che, da un lato, giurano di "vedere" ogni genere di struttura dall'aspetto regolare o familiare e comprovate l'esistenza di vita intelligente eso-terrestre, mentre dall'altro lato (i detrattori) non vedono proprio nulla.

Gli scettici si appellano dunque ai meccanismi interpretativi del cervello, tra cui la pareidolia, per smontare tutto.

Cosa dovrebbe insegnarci questo? Chi crede all'esistenza di tracce lasciate da possibili esseri intelligenti dovrebbe certamente tenere conto di queste legittime obiezioni, perchè il nostro occhio ed il nostro cervello possono essere facilmente tratti in inganno da vere e proprie illusioni prospettiche, risolvibili sovente in banali errori.

Inoltre, in mancanza di nozioni tecniche in Fisica, Geologia, Archeologia ecc., il nostro cervello non potrebbe facilmente sviluppare adeguati riferimenti di base in grado di filtrare le percezioni visive attraverso "marcatori razionali". E questo dato di fatto è essenziale per "ripulire" le interpretazioni al peggio dettate da concezioni approssimative in possesso al momento dell'osservazione di un presunto artefatto spaziale.

La Storia è Maestra in questo campo: basti pensare al sistema geocentrico, nato per errata interpretazione dell'apparente moto di sole, luna e pianeti nella volta celeste (ritenuta erroneamente immutabile). Chiaro il concetto?

La Pareidolia non va però considerata dal lato strettamente negativo. Immaginate un archeologo intento a scavare su un terreno ritenuto potenziale luogo di ritrovamento di reperti antichi: cosa pensate lo guiderà a individuare un oggetto da recuperare? Saranno solo ed esclusivamente le nozioni tecniche acquisite a scuola?

Ovviamente il cervello riconoscerà le forme regolari nel caos, così l'archeologo, un po' per istintivo meccanismo mentale e un po' per maturata conoscenza tecnica, individuerà un frammento d vasellame, un coperchio, una statuetta ecc...

Lo stesso principio dovrebbe guidare la ricerca eso-archeologica: un po' di istintiva pareidolia guidata e mitigata da adeguate conoscenze tecniche. Probabilmente avremo la possibilità di sviluppare una Metodologia di indubbio valore scientifico.

 

CONCLUSIONI  - Gli Scettici irriducibili si appelleranno sempre ad ogni genere di spiegazioni naturali per togliere l'artificialità a tutto ciò che i Sostenitori mostreranno a favore delle tesi eso-terrestri. Ma, ripetiamo ancora, i meccanismi del cervello umano non corrispondono alle Leggi Fisiche che operano in Natura, pertanto una struttura ritenuta naturale potrebbe non esserlo fino a prova contraria. Mentre una struttura ritenuta artificiale potrebbe non esserlo fino a prova contraria. Ribadiamo: "PROVA"! non liquidazione a parole.

Per individuare possibili strutture artificiali extraterrestri nello spazio occorre giustamente applicare metodologie eque e degne di qualsiasi altro settore di ricerca scientifico e storico, senza facili liquidazioni e nemmeno troppe facilonerie da improvvisati Esperti che vedono ogni cosa dappertutto. Siamo altresì consapevoli che questo articolo non cambierà un bel niente nella mente di nessuno e che ciascuno continuerà a sostenere le proprie ragioni e i torti altrui. Pazienza! Noi ci siamo sforzati di offrire un punto di vista, vorremmo sperare, equilibrato e possibilista. Staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro.


Ringraziamenti: www.attivissimo.net di Paolo Attivissimo (nella fattispecie la sezione "Antibufala"); il sito Planet Perplex e il sito Wikipedia (italiano e Inglese). Non meno interessante è l'Editoriale del Dr. Stefano Cavina del maggio 2006 "Le molte facce di Marte"

Orbit Mars

U.S.A. Mars Society

Mars News Mars Today Picture of Day

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Cassini-Huygens

Link To Universe

 

La Stampa Scienze

Apollo Image Atlas

Ceifan.org

Italian Mars Society

Sistema Solare

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La Repubblica Scienze

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